Saluto Al Sole

AMORE, ATTACCAMENTO, DIPENDENZA di Anthony De Mello

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fatajasmine
CAT_IMG Posted on 17/5/2022, 21:05 by: fatajasmine     +1   -1
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L’identikit di chi rincorre in amore: quando il desiderio ci consuma e la disistima ci intrappola


Ecco l’identikit di chi, in amore, rincorre. Come Giulia.

Dietro al ruolo di chi, come in un gioco, insegue la persona amata si nasconde una persona fragile, e con un grande bisogno di amore e di attenzioni. Chi rincorre, in amore, sfida se stesso: quando sente di perdere la presa sull’altro ci si attacca ancora di più.

La trappola in cui si divincola senza rendersene bene conto è molto sottile perché riguarda la natura del desiderio.

Il mio Maestro, Mikhael Raivavic, negli anni che ho trascorso accanto a lui e nell’esperienza che ha generato poi il Metodo dr. Succi, cioè il mio metodo di lavoro, mi ha insegnato a individuare e riconoscere molto bene la natura del desiderio. Non sui libri, come posso aver studiato nei testi di psicologia, ma nella pratica, nella vita. In breve, sulla mia pelle. Con lui ho imparato che la natura del desiderio è proprio questa: meno viene appagato, e più si desidera.

Giulia, o chi come lei rincorre in amore, questo non lo sa. Ne è semplicemente vittima.

Comprendere questa caratteristica del desiderio è quindi fondamentale per imparare a gestirlo e non farsene intrappolare. Il desiderio non vuole essere appagato. Il desiderio vuole desiderare.

Chi rincorre non comprende che non sta veramente amando, ma vorrebbe amare. Non sta realmente desiderando quella persona, ma sta desiderando di appagare il suo desiderio di amare quella persona.

Il desiderio non appagato è un cane che si morde la coda, gira sempre in cerchio e non lascia via di scampo. Più l’altra persona si farà desiderare, più noi cadremo nel gioco di desiderarla.

C’è un secondo elemento importante nell’identikit di chi in amore insegue. É la disistima.

«Mi sono annullata per lui, ho perso completamente la mia dignità. Mi sento così dipendente anche solo da un suo sguardo. Quando risponde ai miei messaggi mi sento in paradiso, quando non mi chiama vado dritta all’inferno. Non dormo di notte, non ho appetito e mangio poco, passo le ore a guardare il cellulare per vedere se mi ha cercata. Poi basta che mi regali una rosa e mi dimentico di tutto». Questa è Giulia. soffrire per un amore non corrisposto

Ma potrebbe essere chiunque: un uomo perso per una donna che non lo ricambia, una ragazza più giovane alle prese con il primo amore, una moglie impazzita di desiderio per un amante che la sottrae alla routine del matrimonio, un manager d’azienda così come qualsiasi figura o ruolo dove si cerca di essere in genere impeccabili e seri.

Può accadere a chiunque, quando non si ha stima di sé.

Quando non ci si ama abbastanza, quando si basa il proprio valore sul giudizio e l’opinione degli altri, quando si fonda la stima di sé sulle attenzioni che ci vengono rivolte.

Spesso si pensa a chi fugge come al lupo e a chi insegue come l’agnello. Come ad un carnefice con la sua vittima. Ma non è così.

I ruoli sono sottili, così come il gioco è impercettibile. Chi fugge crea dipendenza, ma chi insegue vuole quella dipendenza. Chi scappa rifiuta l’amore, ma chi rincorre ha bisogno di quel rifiuto. Chi non chiama rivendica i propri spazi e la propria libertà, ma chi telefona di continuo necessita di una vita altrui della quale appropriarsi.

Né è la prova il fatto che ci sono persone abituate a fuggire, a scappare, a non dare. Ma che quando trovano chi sa giocare al mordi e fuggi più forte di loro, cedono. E rincorrono. Chi non ama non accetta di non essere amato. E finché trova persone che lo amano, scappa. Quando trova chi non lo ama, resta. Al contrario, chi ama e vuole una relazione seria spesso “snobba” occasioni con persone disponibili, pronte ad esserci in tutto e per tutto, per rincorrere chi invece non le sa amare. Chi non c’è.

Ecco perché il detto “in amor vince chi fugge” è il ritratto di uno dei più perversi meccanismi dell’amore.
 
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3 replies since 21/11/2014, 13:32   105 views
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