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| CITAZIONE (lucy1 @ 20/6/2013, 06:30) Bonacci Brunamonti, Maria Alinda (1841-1903)
La poetessa che ruppè i tabù
Maria Alinda Bonacci-Brunamonti, prima donna a votare e autrice di versi patriottici e anticlericali, è uno dei simboli del Risorgimento Italiano.
“IN QUESTA CASA DEGLI AVI DAL 1860 AL 1868 STUDIÒ E SCRISSE MARIA ALINDA BONACCI-BRUNAMONTI PRIMA TRA LE POETESSE DEL SUO TEMPO E NEL CIELO RECANATESE OVE GIÀ IL LEOPARDI SPIEGÒ SÌ GRANDE ALA COLSE ISPIRATA FORME E FANTASMI RAGGIANTI NUOVO LUSTRO SULLE LETTERE PATRIE BENEFICI D’UN RIFLESSO DI GLORIA PUR SULLA CITTÀ DEL GENITORE E MAESTRO”
Le parole riportate sopra, sono scolpite su una targa, posta di fianco alla casa, abitata per un breve periodo, da Maria Alinda Bonacci-Brunamonti, a Recanati. Ma chi era costei? Nell’anno in cui in tutta Italia si festeggia il centocinquantesimo anniversario dell’unità, è giusto rendere omaggio a una delle figure di spicco del Risorgimento italiano. Primogenita di Teresa Tarulli di Matelica e di Gratiliano Bonacci, insegnante di retorica nel perugino Collegio della Sapienza, autore delle Nozioni fondamentali di estetica, Maria Alinda Bonacci-Brunamonti, nacque a Perugia nel 1841. Fin da giovanissima venne incoraggiata dalla madre a comporre versi di stampo cattolico. Nel 1856 venne dato alle stampe il suo primo lavoro, Canti, dedicati a Pio IX. Costretta con tutta la famiglia ad abbandonare Perugia per motivi politici, nel 1854 si trasferì prima a Foligno e poi a Recanati dove non smise di comporre versi. Gli avvenimenti storici di quel periodo, con la rivolta scoppiata a Perugia il 20 settembre 1859 e la conseguente soppressione da parte di Pio IX, spinsero la giovane Maria Alinda a scrivere dei versi di carattere antipapale e patriottici che confluirono nell’albo Canti Nazionali, editi nel 1860. La Bonacci-Brunamonti viene ricordata però anche per un avvenimento storico di portata mondiale, oltre che per le sue poesie. Il 9 novembre 1860 infatti, a Perugia, gli uomini furono chiamati a votare l’annessione dell’Umbria al Piemonte. In fila per votare, unica donna ammessa grazie ad un permesso speciale, c’era anche lei. Ottantasei anni prima della concessione del suffragio universale in Italia, quindi, una donna, prese parte ad un voto. Nel 1868 sposò Piero Brunamonti, docente di filosofia dal quale ebbe due figli, Beatrice e Fausto, morto a soli cinque anni. La poetessa italiana ebbe numerosi contatti con altri intellettuali di quel periodo come Andrea Maffei e Antonio Stoppiani. La sua carriera si interruppe bruscamente nel 1897 quando venne colpita da un ictus che le impedì di scrivere fino alla morte, avvenuta nel 1903. Appassionata di botanica e autodidatta di Pintura, la Bonacci-Brunamonti compose anche raccolte di poesie come Flora e riflessioni in prosa come Discorsi d’arte. La sua figura, il suo intelletto e i suoi lavori ne fanno una delle figure di riferimento del Risorgimento italiano. Una donna che ha saputo superare i pregiudizi dovuti al suo sesso per scrivere versi immortali e una pagina della storia d’Italia che rimarrà indelebile nella memoria.
Di Davide Luciani
fonte...www.italiaemagazine Edited by Lory-19 - 21/6/2013, 14:54
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