Saluto Al Sole

- Scienza e filosofia nel buddismo - di Licla

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CAT_IMG Posted on 19/7/2015, 07:08     +1   -1

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Scienza e filosofia nel buddismo

Incontro con Chamtrul Rinpoche Lobsang Gyatso, reincarnazione riconosciuta del secondo Chamtrul Rinpoche, Pema Nangsel Dorje, che fu uno dei capi del Monastero Mardo Tashi Choeling in Tibet e a sua volta sacra reincarnazione di Kathok Chamtrul Kunzig Dorje (Milano, 2104)

Tra gli argomenti:

Vi sono sei diversi tipi di coscienza: cinque legati ai cinque sensi, e la sesta legata all'intelletto. Due sono i livelli di coscienza: grossolano e sottile.

Per percepire un fiore con la vista, devono verificarsi delle condizioni legate all'attività cerebrale. Per il buddismo la coscienza è la facoltà della chiarezza, mentre l'attività cerebrale e i neuroni sono una parte materiale.

La fisica quantistica ci mostra che il cuore della materia è un aspetto immateriale, energetico.

Ogni fenomeno che percepiamo è necessariamente il frutto dell'attività della nostra mente.

Ci sono due tipi di meditazione: tramite via analitica o attraverso la benedizione. La meditazione analitica permette di sviluppare il discernimento e la facoltà di giudizio.

La prima saggezza del buddismo è la comprensione che i fenomeni sono una realtà di impermanenza.

Se non comprendiamo il vuoto, non possiamo meditare. La vera natura dei fenomeni è vuoto, ciò che dà origine all'interdipendenza dei fenomeni.

Il punto centrale della felicità è la libertà sul piano fisico e mentale.

Gli insegnamenti buddisti si dividono in tre categorie: le pratiche religiose, la filosofia buddista e la scienza buddista della mente. Se un occidentale volesse seguire la religione buddista, potrebbe avere delle difficoltà. Ma la filosofia buddista può essere condivisa da tutti perché è un insegnamento al di là della tradizione religiosa.

I concetti essenziali del buddismo sono compassione e saggezza, ed entrambi devono coestire.



Edited by fatajasmine - 6/5/2022, 15:59
 
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CAT_IMG Posted on 6/5/2022, 15:05     +1   -1
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Il buddismo è una filosofia e una religione fatta di insegnamenti pratici, come la meditazione, ad esempio, che pretende indurre una trasformazione interna di chi la pratica. Promuove lo sviluppo della saggezza, della consapevolezza e della bontà per raggiungere uno stato di illuminazione.

Nel buddismo l’esistenza si presenta come un permanente stato di cambiamento. La condizione per beneficiare di questo cambiamento è sviluppare una disciplina sulla nostra mente. Essa deve focalizzarsi sugli stati positivi, sulla concentrazione e sulla calma.

L’obiettivo è riuscire ad approfondire le emozioni associate con la comprensione, la felicità e l’amore. In aggiunta, per il buddismo, tutto lo sviluppo spirituale si materializza e si completa con aree come il lavoro sociale, l’etica e la filosofia.


La natura del karma nel buddismo
La parola Karma significa azione e consiste in una forza che trascende. Questo tipo di energia è infinita ed invisibile ed è conseguenza diretta delle azioni dell’essere umano. Il karma si regge su dodici leggi. Ognuna di esse permette di comprendere il senso spirituale dell’esistenza.

Nel buddismo non esiste un dio che controlla, queste leggi provengono dalla natura (come la legge di gravitazione universale) e le persone hanno il libero arbitrio di applicarle o meno. Di conseguenza, fare bene o male dipende solo da noi e da tale decisione dipendono le conseguenze delle quali siamo, in gran parte, responsabili.
 
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CAT_IMG Posted on 6/5/2022, 15:20     +1   -1
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Le dodici leggi del karma
Queste sono le dodici leggi del karma secondo il buddismo:

1. La grande legge: questa legge può essere riassunta nella frase “raccogliamo quello che seminiamo”. È nota anche come la legge di causa ed effetto: quello che diamo all’universo è quello che l’universo ci restituisce, ma se è una cosa negativa, ce lo restituirà moltiplicato per dieci. Se diamo amore, riceviamo amore; se diamo disamore, riceveremo disamore moltiplicato per dieci.

2. La legge della creazione: dobbiamo partecipare alla vita. Facciamo parte dell’universo, dunque siamo un tutt’uno con esso. Intorno a noi troviamo indizi del nostro passato remoto. Crea le opzioni che desideri per la tua vita.

3. La legge dell’umiltà: continuerà ad accaderci quello che ci rifiutiamo di accettare. Se siamo capaci solo di vedere gli aspetti negativi degli altri, ristagneremo ad un inferiore livello di esistenza; viceversa, se li accettiamo con umiltà, ascenderemo ad un livello superiore.

4. La legge della crescita: ovunque tu vada, lì ti troverai. Dinanzi alle cose, ai luoghi e alle altre persone, siamo noi a dover cambiare, e non quello che ci circonda, per evolvere nella nostra spiritualità. Quando cambiamo il nostro essere, la nostra vita cambia.

5. La legge della responsabilità: quando ci accade un evento negativo, è perché in noi c’è qualcosa di negativo, siamo il riflesso dell’ambiente circostante. Di conseguenza, dobbiamo affrontare con responsabilità le azioni nella nostra vita.

6. La legge della connessione: tutto quello che facciamo, per quanto sembri insignificante, è in connessione con l’universo. Il primo passo conduce all’ultimo e tutti sono ugualmente importanti, perché insieme sono necessari per raggiungere il nostro obiettivo. Presente, futuro e passato sono connessi tra loro.

7. La legge della focalizzazione: non è possibile pensare a due cose simultaneamente. Saliamo gradino dopo gradino, uno alla volta. Non possiamo perdere di vista le nostre mete, perché l’insicurezza e l’ira si adopererebbero di noi.

8. La legge del dare e dell’ospitalità: se pensate che qualcosa possa essere veritiera, giungerà il momento in cui lo potrete dimostrare. Dobbiamo imparare a dare per mettere in pratica quanto appreso.

9. La legge del “qui ed ora“: rimanere aggrappati al nostro passato ci impedisce di godere del presente. I vecchi pensieri, le cattive abitudini ed i sogni frustrati ci impediscono di avanzare e di rinnovare il nostro spirito.

10. La legge del cambiamento: la storia si ripeterà fino a quando non assimiliamo la lezione che dobbiamo imparare. Se una situazione negativa si presenta più volte, è perché in essa vi è una conoscenza che dobbiamo acquisire. Bisogna indirizzare e costruire il nostro cammino.

11. La legge della pazienza e della ricompensa: le ricompense sono il risultato dello sforzo previo. A maggiore dedizione, maggiore sforzo e, pertanto, maggiore gratificazione. È un lavoro di pazienza e perseveranza che dà i suoi frutti. Dobbiamo imparare ad amare il nostro posto nel mondo, il nostro sforzo sarà onorato al momento giusto.

12. La legge dell’importanza e dell’ispirazione: il valore dei nostri trionfi ed errori dipende dall’intenzione e dall’energia che utilizziamo a tale fine. Contribuiamo individualmente ad una totalità, dunque le nostre azioni non possono essere mediocri: bisogna mettere tutto il nostro cuore in ogni apporto che diamo.
 
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CAT_IMG Posted on 6/5/2022, 15:30     +1   -1
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L’amore è e rimarrà un mistero che non decifreremo mai completamente. Tuttavia, è possibile comprenderne alcuni aspetti. I buddisti, ad esempio, ci parlano degli elementi indispensabili per amare e godere di questo sentimento.

Secondo i buddisti, per amare basta applicare il buon senso. Il loro approccio enfatizza la capacità di amare e non la possibilità di risvegliare l’amore negli altri.

La realtà ci insegna che tutto ciò che viene seminato è anche ciò che poi viene raccolto. Per questo, se sviluppiamo la nostra capacità di amare, anche noi saremo amati. Deve smettere di essere importante ciò che riceviamo e deve iniziare a prendere rilevanza quello che possiamo dare. Scoprite l’amore secondo il buddismo e tenetelo a mente.

“Non ferire gli altri con ciò che provoca dolore a te”.

-Buddha-

L’amore secondo il buddismo
1. Comprensione
La parola “comprensione”, in amore, va oltre un semplice fatto intellettuale. Racchiude anche aspetti razionali, ma si estende molto oltre. Significa capire con la testa, ma principalmente con il cuore. Sviluppare una sufficiente sensibilità per percepire i bisogni fisici ed emotivi dell’altra persona. E anche per rispettarli e cercare di soddisfarli.

L’amore è comprensione perché vuol dire saper vedere l’altro secondo i suoi termini e non nei nostri. Percepire e intuire le sue vulnerabilità e le sue mancanze. Vederlo come qualcuno che non è perfetto e che non deve essere giudicato per questo.

2. Far evolvere il cuore
Per amare bisogna innanzitutto assolvere gli impegni che abbiamo con noi stessi. Il primo è imparare a essere felici e a stare bene, senza avere un partner accanto.

Non possiamo dare all’altro la responsabilità di renderci felici, di colmare le nostre lacune o soddisfare i nostri bisogni. Chi non è in grado di trovare la felicità per sé stesso, non la troverà attraverso un’altra persona. Forse crea questa illusione, ma prima o poi scoprirà che niente può riempire il vuoto dell’assenza che viene creata dal non essere.

3. Essere nobile
La nobiltà e la bontà creano una forza travolgente. A volte si pensa che è buono chi ha un cuore debole o un carattere fragile. Invece non è vero. Essere buoni con gli altri è una decisione che nasce dalla convinzione e dalla forza. È, inoltre, indispensabile per poter amare gli altri.

La nobiltà è caratterizzata dalla ricerca del bene altrui, oltre che dalla ricerca del proprio. Dal non ferire deliberatamente o inutilmente. Essere empatici con la sofferenza altrui ed essere disposti a fornire supporto quando possibile. Una brava persona attrae la bontà degli altri.

4. Non avere amori passeggeri
L’espressione “amori passeggeri” è contraddittoria di per sé. L’amore non è mai passeggero. Lascia sempre delle tracce. Ciò che esiste a volte è il desiderio di avere avventure e storie fugaci che procurano piacere sessuale o alimentano il narcisismo, senza impegni o sofferenza.

continua .....
 
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CAT_IMG Posted on 7/5/2022, 15:20     +1   -1
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Quando qualcuno vuole condurre la propria vita in questo modo, in realtà desidera sfuggire alla vita. È come voler nuotare guardando l’acqua dalla riva. Potrà toccare l’acqua senza bagnarsi del tutto, ma aprirà sempre più il vuoto che ha dentro di sé. A un certo punto questo atteggiamento non solo non soddisfa, ma porta a provare una sorta di astio verso sé stessi e gli altri.

5. Riconoscere i quattro elementi dell’amore
L’amore secondo il buddismo è costituito da quattro componenti essenziali. Si tratta di gentilezza, compassione, divertimento e serenità. Incorporare questi aspetti in una relazione è una delle chiavi dell’amore che non fallisce mai. Ognuno di essi è indispensabile.

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La gentilezza promuove relazioni rispettose e premurose. La compassione crea lealtà reciproca e un profondo senso di impegno. La sofferenza si condivide e con essa si crea un legame indistruttibile. Per divertimento si intende trovare soprattutto la varietà e l’ampiezza delle esperienze condivise. La serenità è la base della tolleranza e della corretta comunicazione.

Come potete vedere, l’amore che ci viene presentato dai buddisti è accessibile a tutti. Richiede, però, interesse e disponibilità a coltivarlo. Non nasce spontaneamente, ma deve essere coltivato con pazienza. Ma i suoi frutti sono molto dolci e quindi meritano un tale sforzo.
 
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