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Percorrendoti (Gioconda Belli)
Voglio mordere la tua carne salmastra e forte, cominciando dalle tue braccia belle come i rami di ceibo, e proseguendo per il petto dove sognano i miei sogni questo petto-grotta in cui nascondo il mio capo risvegliando la tenerezza questo petto che risuona di tamburi e di vita incessante. Fermarmi lì a lungo ingarbugliando con le mani quel boschetto di arbusti che ti cresce morbido e nero sotto la mia pelle nuda, avanzare poi verso il tuo ombelico verso quel centro da cui nasce il tuo fremito, e continuare a baciarti, morderti fino ad arrivare lì, in quel luogo - raccolto e segreto - che si rallegra della mia presenza che avanza per accogliermi e viene a me in tutta la sua durezza di maschio ardente. Discendere poi alle tue gambe salde come le tue convinzioni di guerrigliero quelle gambe che sostengono il tuo corpo con le quali vieni a me, con le quali mi sostieni, che intrecci la notte con le mie, morbide e femminili. Baciare i tuoi piedi, amore, che tanta strada devono ancora fare senza di me e ancora scalarti fino a premere la mia bocca contro la tua, fino a riempirmi tutta della tua saliva e del tuo alito fino a quando tu entri in me con la forza della marea e m'invadi col tuo andare e venire di mare infuriato e ci abbandoniamo distesi e sudati sulla sabbia delle lenzuola.
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