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Carissimo nuzzopippo
Questa mattina domenicale...la grande..Oriana, ha saputo ispirarti...e ben vengano questi versi dell'anima rapiti...ne siamo ben e lietamente sorpresi, come fossero un quaderno della memoria, ma siamo sempre stupiti nello scrivere Amore...per quanto in età...ci sentiamo, almeno da parte mia, semplici scolaretti...in cerca di un semplice SI!! Grazie di cuore, ciao lieta Domenica.
INFERNO Canto V
«O animal grazïoso e benigno che visitando vai per l'aere perso noi che tignemmo il mondo di sanguigno,
se fosse amico il re de l'universo, noi pregheremmo lui de la tua pace, poi c'hai pietà del nostro mal perverso.
Di quel che udire e che parlar vi piace, noi udiremo e parleremo a voi, mentre che 'l vento, come fa, ci tace.
Siede la terra dove nata fui su la marina dove 'l Po discende per aver pace co' seguaci sui.
Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.
Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Amor condusse noi ad una morte. Caina attende chi a vita ci spense». Queste parole da lor ci fuor porte.
Quand'io intesi quell'anime offense, china' il viso, e tanto il tenni basso, fin che 'l poeta mi disse: «Che pense?».
Quando rispuosi, cominciai: «Oh lasso, quanti dolci pensier, quanto disio menò costoro al doloroso passo!».
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