|
|
|
Gibran La colpa ed il castigo
Quel che siete abita sopra le montagne ed erra con il vento,
non striscia nel sole in cerca di calore,
nè si scava nell'oscurità la tana
ma è uno Spirito libero che ammanta la terra e si muove nell'etere.
Se queste vi paiono parole vaghe non cercate di chiarirle
Vago e nebuloso è il principio di ogni cosa ma non la fine.
E vorrei essere un principio nella vostra memoria.
La vita e tutto ciò che vive, è concepita nella bruma e non nel cristallo
Questo vorrei ricordaste nel ricordarmi: quello che più debole sembra
e più sconcertato in voi è il più forte ed il più determinato.
Non è forse il vostro fiato che ha eretto e rinsaldato le vostre ossa?
E non è un sogno che nessuno ricorda di aver sognato
che ha costruito la vostra città e tutto ciò che di bello in essa ci stà.
Ma voi non vedete, ne sentite ed è un bene.
Il velo che vi annebbia gli occhi vi sarà tolto dalle mani che l'anno tessuto
e la creta che vi serra le orecchie sarà perforata dalle stesse dita che l'anno plasmata
E così voi udirete
e vedrete
e non lamenterete l'essere stati ciechi,
ne rimpiangerete di essere stati sordi,
poichè in quel voi saprete lo scopo occulto di ogni cosa. Kahlil Gibran
|
| |