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Rivoluzione contadini siciliani, il ritorno della biodiversità in agricoltura
Un ritorno alle origini che si proietta al futuro seminando tradizione. Una scelta per l’ambiente, la salute e l’alimentazione riscoprendo il frumento locale
In Sicilia un coro operoso canta la generosità della natura e omaggia la sua terra piantando le sementi antiche, una questione di cultura oltre che coltura. Gli agricoltori dell’isola lottano contro l’omologazione del settore primario e dello stra potere delle multinazionali. L’obiettivo è riportare biodiversità con le specie endemiche ammantando di spighe dorate il territorio, una riscoperta della ricchezza naturale di un’isola che fu uno dei più importanti granai dell’impero romano
Rivoluzione dei contadini siciliani
Sono sempre più numerosi gli agricoltori siciliani che scelgono la coltivazione biologica recuperando le sementi locali, un incentivo a un settore sempre più richiesto dal mercato. Non solo una questione di marketing, anche di tradizione e di tutela della natura limitando la perdita di biodiversità. Regredire per avanzare, una prospettiva apparentemente paradossale eppure rivoluzionaria, ed è proprio una rivoluzione alla quale stiamo assistendo: ufficialmente sono solo 500 ettari, ma c’è chi parla di 3.000 ettari di “ritorno alle origini”. Giuseppe Li Rosi, sostenitore dell’agricoltura autoctona spiega: “Ho convertito 100 ettari dell’azienda familiare a grano locale e sono il custode di tre varietà locali, Timilia, Maiorca e Strazzavisazz”. Agricoltori e “storici della terra” che dispensano approvvigionamento e tradizione coniugando l’efficienza produttiva alla cultura, ricordandoci che il mercato non è sempre dettato da sterili automatismi di reddito. Il loro segreto è la passione e la tecnica, quest’ultima essenziale per mantenere la purezza del seme. Li Rosi è anche il presidente dell’associazione Simenza, cumpagnia siciliana sementi contadine, un gruppo di settanta produttori che tengono a ricordare: “Altri cento sono pronti a entrare“. Conservazione ma anche ricerca alla base del metodo della Cumpagnia. I campi diventano un patrimonio di biodiversità sperimentale: miscugli di sementi che innescano una selezione naturale fortificando le spighe senza l’utilizzo della chimica, natura e pazienza sono l’antidoto green. Meno frenesia, più salute e vantaggi, dalla migliore competitività contro le specie infestanti alla capacità di adattamento al cambiamento delle condizioni climatiche, ambientali e alla composizione e all’esposizione del terreno. Questo principio è conosciuto come “selezione partecipata”, promosso a livello nazionale dall’Aiab, associazione italiana per l’agricoltura biologica.
Dalla biodiversità all’aspetto della salute e bel benessere. L’armonia e il relax nascono dalla contemplazione di un semplice panorama, basta uno sguardo per allietare l’umore. Un risvolto psicologico da non sottovalutare che abbraccia una logica ambientale e una tutela paesaggistica consapevole. La Sicilia è terreno fertile per le buone intenzioni verdi e il recupero della biodiversità si riassume in uno sguardo di amena bellezza naturale. Il ritorno dei grani antichi sta trasformando alcune realtà come Nebrodi, dove il frumento era scomparso da tempo, sulle Madonie e sui Peloritani. Di fronte a un belvedere percepiamo un indiscutibile benessere visivo, inoltre il recupero delle colture locali rivela un’alimentazione di qualità, una scelta di salute a 360 gradi. Antonio Milici, neurologo e neuropsichiatra, dopo aver partecipato al convegno “Grani antichi siciliani: ambiente e salute” organizzato da Adas, l’associazione per la difesa dell’ambiente e della salute, afferma: “Il legame tra alimentazione e salute è strettissimo. Dalla celiachia alle intolleranze, dal diabete all’ipertensione, ai problemi cardiovascolari, il sistema immunitario è messo a dura prova dalle sostanze che il nostro corpo assume quotidianamente. Alcune malattie della psiche possono avere come concausa un’alimentazione basata su cibi non sani o alterati dalla chimica“. La rivoluzione del contadini siciliani punta a diversi obiettivi, dalla tutela dell’ambiente, alla riscoperta della cultura, alla salute dell’uomo con un importante risvolto psico-fisico. Le tradizioni sono le nostre radici, basta scendere un po’in profondità per ritrovare l’equilibrio e risalire nell’armonia del bello che ci circonda.
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